Tatiana Andena – Tristezza
Queste lacrime che sembrano fontane di cielo e la rabbia di non riuscire a prendere nelle mani l’azzurro.
Queste lacrime che sembrano fontane di cielo e la rabbia di non riuscire a prendere nelle mani l’azzurro.
Io non sono triste, è la vostra felicità che puzza di plastica bruciata.
Se c’e cosa peggiore del dormire in solitudine, è dormire in compagnia di una persona mentre testa e cuore sono con un’altra.
Sentire la mancanza di qualcuno è percepire un buco dentro che niente e nessuno può colmare. Non i ricordi, non i desideri, non l’ostinazione di non pensare. Quel buco a volte si allarga, a volte si restringe, ma continua a galleggiare dentro, incessante e doloroso. Soltanto chi ci sta mancando potrebbe riempirlo, ma non sarebbe più mancanza, sarebbe tutta un’altra storia.
Questa notte ho brindato alla mia solitudine!
La tristezza però si può racchiudere dentro una canzone che canterò ogni volta che avrò voglia di parlarti, di vederti, di toccarti, di sentirti ancora mia… è stato splendido amarti!Ma guarda il caso però, guarda il destino splendido… crudele e splendido! E intanto i giorni passano, ed i ricordi sbiadiscono e le abitudini cambiano… è stato splendido!
Arrivi ad un punto dove lo senti dentro, di aver bisogno di qualcosa di nuovo. Qualcosa che ti sia necessario per scoprire te stessa. Perché sei maledettamente stanca di fissarti allo specchio e distogliere lo sguardo. Sei stanca di ripeterti che va tutto bene. Sei stanca di fingere sorrisi. Sei stanca di non poter scoppiare in lacrime. Di non poter lavar via lo schifo che ti ritrovi addosso. Non sai più chi sei. Hai bisogno di ritrovarti. Di prenderti per mano. Di non lasciarti andare. Mai più.