Teena Brandon – Stati d’Animo
È proprio vero che le parole se le porta via il vento. Quante ne ho sentite, quante ne ho subite, e alla fine sapete? Sono ancora qua. Senza niente.
È proprio vero che le parole se le porta via il vento. Quante ne ho sentite, quante ne ho subite, e alla fine sapete? Sono ancora qua. Senza niente.
Anche se c’è chi spera di splendere, non riuscirà mai ad imitare una stella.
Stanca di vedere un mondo che vede e vive sottosopra!
Rabbia, per tutte quelle volte che hai dato fiducia a qualcuno, che poi del tuo “credergli” se ne è fregato completamente! Rabbia per quelle persone che sprecano i ti voglio bene e i ti amo come fossero parole comuni e di uso quotidiano. Rabbia per dei valori che non solo non trovi più nelle persone, ma che vedi calpestati e presi per il culo anche su te stesso.
La parola più bella che conosco è “contare”. Peccato che la maggior parte della gente è convinta che si usi solo in matematica.
La libertà ci se ne accorge quanto sia importante solo quando manca, è come l’aria, la libertà, o c’è e c’è tutta o non è libertà.
Forse, ha più paura chi sta dentro alla recinzione di filo spinato, costruita bucandosi le mani pur di mettersi al sicuro, acconsentendo a farsi colpire solo dal cielo quando piove, rimanendo in ginocchio nel fango e con le mani aperte, le braccia alzate in segno di preghiera perché la pioggia cessi. Credo. Penso tema più chi sta dentro al cerchio di fuoco, appiccandosi i roghi nel cuore, tenendo le belve fuori, ma facendosi divorare dai mostri dentro. Deve avere serrature strane, l’anima e chiavi di ferro, la solitudine e cardini di forgia indistruttibile, il tormento quando la tormenta, dentro e fuori, spazza e sfinisce.