Teo Erba – Vita
Ognuno metteva sul tavolo la propria idea, chi scommetteva la propria ragione avrebbe perso tutto per chissà ancora quanto tempo. In palio c’era la Libertà, e non tornavamo mai a mani vuote.
Ognuno metteva sul tavolo la propria idea, chi scommetteva la propria ragione avrebbe perso tutto per chissà ancora quanto tempo. In palio c’era la Libertà, e non tornavamo mai a mani vuote.
Io non vivo di “se” e di “ma”, quello che è stato è stato e l’ho archiviato nella mia biblioteca, ma se proprio dovessi riscrivere il libro della mia vita sento che scriverei la trama diversamente da chi l’ha scritta prima di me.
Forse si può avere un po’ di pace e vivere felici su questa Terra. Forse si può.
Sono fiero di essere gay e considero la mia omosessualità tra i più grandi doni che Dio mi abbia dato.
La verità è che la vita era già cominciata da un pezzo quando siamo arrivati noi. Tentando di rincorrerla per paura di essere tagliati fuori.
L’uomo è quello che da sé stesso si è forse precipitato nell’abisso delle miserie ove egli geme. I selvaggi che noi vedemmo non vivono male fra loro, ed i selvaggi che vivono sparsi ad uno ad uno nei boschi, e non campano che di ghiande e d’erbe, son certamente più felici ancora. Dalla società son nati i più gravi delitti. Vi sono uomini nella società che son costretti, per ragion di stato, a desiderare la morte degli uomini. Il naufragio d’un vascello, l’incendio d’una casa, la perdita d’una battaglia, inducono alla mestizia una parte della società, e spargono la gioia in un’altra. Tutto va molto male, mio caro Cacambo, e non v’è per il saggio altro partito da prendere che di tagliarsi la gola più delicatamente che sia possibile…
La vita insegna, ma spesso in una lingua diversa dalla tua.