Teresa D’Auria – Sogno
La notte mette le ali ai nostri sogni che aleggiano come leggere farfalle nella quiete del sonno.
La notte mette le ali ai nostri sogni che aleggiano come leggere farfalle nella quiete del sonno.
Mi ritrovai a pensare che, sebbene il tempo si ostinasse a scorrere impertinente pretendendo di avere ragione, nessun passaggio di luna sarebbe stato sufficiente ad allontanarmi dai miei sogni. Essi rappresentavano il mio destino. Essi erano la mia ancora di salvezza. Piegai il foglio e scesi di corsa quelle scale. Era giunto il tempo di correre. Correre incontro al vento che tanto a lungo avevo evitato. Correre lungo strade affollate di passioni e desideri. Correre attraverso ricordi da non cancellare, colori da non dimenticare, lacrime per rinfrescare il volto. Adesso ogni cosa aveva il colore del respiro che, impetuoso, arrivava a ricordarmi che il cuore palpita solo quando l’anima trova il coraggio di sognare ancora.
Il bello di un brutto incubo è svegliarsi e accorgersi che tutto quello era solo un dannatissimo incubo.
Io quali siano i miei sogni lo so, cosa cerco lo so, Io so di cosa ho bisogno e so cosa merito. Non mi accontenterò, l’ho promesso a me stessa che non mi sarei accontentata più. Ora voglio essere felice!
E tu sogna, sogna ancora, perché il bello dei sogni non è il vissero felici e contenti. No, il tutto sta nello slancio, nel volo. Il sogno è nel momento.
Le virtù hanno vita e risplendono di luce propria solo quando non sono contaminate dalla realtà. Solo allora rivelano un animo sincero e profondo.
Vorrei poter credere alle fiabe, ai rospi che si trasformano in principi azzurri, alle fate buone, alla magia e soprattutto ai “vissero felici e contenti”.