Tindara Cannistrà – Tristezza
La paura di non essere in grado di affrontare il mondo senza te mi ha impedito di vedere che in fondo ho sempre camminato da sola.
La paura di non essere in grado di affrontare il mondo senza te mi ha impedito di vedere che in fondo ho sempre camminato da sola.
Com’è triste vedere persone voler essere le migliori invece sono la peggior razza, com’è deprimente cogliere l’invidia nei gesti insulsi di chi cerca di ferirti ma ti fa solo il solletico, com’è ridicola l’esistenza di chi pensa di essere un gradino sopra a tutti invece è caduta da un bel pezzo dallo scalino più basso, la cosa peggiore è che di tutto questo non si rendono conto e l’unica cosa che riesco a provare nei loro confronti è una pena infinita.
Urla che non udrai mai scaturiscono come cascate nella mia testa. Maschera imperterrita stampata nel viso, e quel sorriso che nasconde l’insana voglia di scappare. Continuo a guardarmi attorno, e l’unica cosa che riconosco è un viso sconosciuto nel finestrino. Il mio viso.
La pioggia disseta la terra, bagnando di malinconia l’anima dei poeti. Amo la pioggia, lava via le polveri del tempo dal cuore.
Nulla mi appartiene, ed io non appartengo a nulla e nessuno, ed è cosi che vivo ed il nulla vive in me!
Infelice è colui che non ha nessuno.
Vorrei che la lontananza non esistesse, perché è cosi doloroso non poterci amare.