Francesco Iannì – Tristezza
Insieme alle tue sofferenze, distruggi pure le loro cause.
Insieme alle tue sofferenze, distruggi pure le loro cause.
Anche la tristezza ha la sua bellezza!
Certe lacrime partono direttamente dall’anima.
Quando le lacrime partono dall’anima, “distruggono” anche il cuore.
Solo chi ha un animo nobile non prova fastidio ad ascoltare il dolore altrui.
Mantenere le distanze è il modo migliore per non star male quando quelle arrivano dopo aver voluto davvero troppo bene a qualcuno.
Ho passato notti a piangere per le delusioni, ho trascorso giornate apatiche e senza senso per colpa di altre persone, e poi ho capito che avevo perso del tempo prezioso per persone che non meritavano neanche un attimo della mia vita.
Credere che i sentimenti siano eterni è errato, eterno è il desiderio di sentirsi amati, di avere amici fidati, di poter contare su qualcuno senza paure, i sentimenti purtroppo possono finire e lasciare vuoti incolmabili, soprattutto se finiscono per quelle persone a cui hai sempre voluto bene o che hai amato perché per loro saranno anche finiti o spenti, ma non lo sono per te.
Puoi piangere e non farti vedere ma non puoi nascondere la tristezza che hai nel cuore, puoi ridere e mostrarlo a tutti ma non puoi nascondere la tristezza dietro ad un falso sorriso.
La mia irrequietezza rifiuta l’inerzia.
La brevità della vita, tanto spesso lamentata, potrebbe forse essere quel che la vita ha di meglio.
Anch’io avevo le mie illusioni. Pensavo che la vita sarebbe stata una commedia brillante, e tu uno dei suoi molti e affascinanti personaggi. Scopersi che era una tragedia repellente e ignobile e che la sinistra occasione del grande colpo di scena, sinistra nella concentrazione della sua mira e nell’intensità del suo maligno volere, eri tu, spogliato di quella maschera di gioia e piacere da cui non meno di me eri stato ingannato e fuorviato.
Il dolore non uccide nessuno. Lo annienta quel tanto, colpendo la sua anima, paralizzando i suoi sogni, schiacciandolo spietatamente fino a far sentire tutta la sua intensità, ma non uccide. Perché se uccidesse sarebbe troppo semplice.
È utopia pensare di svegliarsi senza sentire “il dolore” degli errori.
Non piango perché sono più forte. Non piango perché ho paura di non riuscire più a smettere.
Piove, sono accanto alla finestra, non la guardo, so benissimo che se lo facessi, le gocce di pioggia disegnerebbero il tuo viso su di essa.
E poi manca, manca quell’abbraccio, quel bacio, quelle coccole, quel contatto che serve a mantenere vivo il cuore, manca quel pizzico di dolcezza che rende ogni battito una nota musicale, manca quella carezza che allontana la malinconia per lasciare spazio al sorriso, manca l’altra parte del cuore che serve a completare la vita.