Patrizia Luzi – Tristezza
La cattiveria più grande che si possa fare nella vita è calpestare il cuore di chi si è amato fino a poco prima della fine di un’amicizia o di un amore.
La cattiveria più grande che si possa fare nella vita è calpestare il cuore di chi si è amato fino a poco prima della fine di un’amicizia o di un amore.
Fin quando sei insoddisfatto della tua vita e vedi solo il buio che c’è in essa, non riuscirai a portare luce e rendere felice nemmeno chi ti sta accanto e ti ama.
Siamo come lacrime in mezzo alla pioggia; strane copie di noi stessi, soli tra la folla.
Nella mancanza di un cuore, senti l’assenza di un amore.
Non voglio molto, ma non riesco ad avere nemmeno quel poco che voglio.
È da giorni me le porto dentro, per non farle vedere, nasconderle agli occhi degli altri, evitare gli sguardi per non mostrale, stare in silenzio per non far sentire la voce rotta dal quel senso di tristezza che alberga dentro di me. È da giorni, mesi, anni, ormai che combatto tra me e le mie lacrime.
Si è davvero soli quando si è in compagnia di chi si ama e non si accorge della tua presenza.
Può esistere l’amore senza passione, senza tormento? Credo che l’amore contenga tutto questo a nostra insaputa, sbagliamo solo a chiamarlo con il suo nome fin dal inizio… amore = dolore.
È difficile regalare un sorriso a chi ti circonda se chi ti sta accanto smette di starti vicino.
Lo vedi borbottare, gli chiedi cosa c’è che non va, lui ti risponde niente. Tu comprendi che in quella frase è racchiuso ciò che siete. In una parola quel noi ora è niente.
La vita ti riserva degli schiaffoni che ti arrivano dritti al viso e, quando ne hai presi così tanti, arrivi a un punto che solo il pensiero di prenderne un altro ti butta giù e gridi aiuto. Al tuo grido in molti corrono, ma nessuno ti tende la mano e ti dice alzati, ci sono io con te. E continui a rimanere giù mentre tutto passa, anche la vita.
Sai quando scopri di essere al limite? Quando un giorno, per una stupidaggine, ti vengono le lacrime agli occhi. Quando una parola di troppo, un gesto insignificante ti colpiscono a fondo. Non significa esser fragili o deboli, ma aver sopportato troppe cose, troppo a lungo.
Ma c’è davvero bisogno di piangere per far capire alle persone che stai male?
Il pianto è una tempestosa perturbazione del cuore.
Davanti a degli occhi tristi bisognerebbe fare meno domande e dare più abbracci.
E poi la solitudine diventa ridicola anche ai tuoi occhi, perché ami, ami qualcuno che sai mai ti amerà.
L’errore più grande è quello di averti creduto.