Danut Gradinaru – Tristezza
Non ci sono parole per esprimere nulla, perché nulla si può esprimere soltanto con il silenzio.
Non ci sono parole per esprimere nulla, perché nulla si può esprimere soltanto con il silenzio.
E vorrei sparire, camuffarmi nell’oscurità più cupa e massiccia per diventare invisibile e andarmene da questa vita. Il problema è che non riesco a capire se la mia figura è già impercettibile oppure è la mia esistenza ad essere inutile.
Ho talmente cercato di capire gli altri, che ho smesso alla fine di capire me stessa. I miei sogni, i miei desideri, non so più dove siano finiti. Forse negli occhi di chi ho amato e ora non c’è più o non fa più parte della mia vita. È triste sentire i propri occhi spenti, è triste non sentire più se stessi.
Quando sono sotto la doccia piango pensando a te. Ogni volta che appari ai miei occhi io non voglio esserti amico, anzi vorrei essere molto di più. Per essere amico devo starti distante. Ogni volta che siamo vicini il mio cuore ti chiama e mi fa soffrire. Tu in me cerchi amicizia, io subisco il tuo volere. Soffro in silenzio, quando chiedi a me certe cose io rispondo sempre con sincerità e senza doppi fini. Ho sofferto troppo ed è ora di non soffrire più. Rinuncio all’esserti vicino fisicamente, ricordati che nel momento del bisogno per te ci sarò sempre.
Si muore di parole non dette.
La solitudine non è essere soli, ma è sentirsi solo, dovunque e con chiunque. La solitudine è la risposta al tumulto che hai nel cuore.
Ti ho chiesto di non andar via, mi hai risposto: sei andato via tante volte tu.
Quando perdi, solo in pochi si ricordano ancora di te.
Quando hai una bomba nel cuore non vedi l’ora che esploda, per far morire tutti.
La solitudine non va condivisa, va vissuta e basta.
La mia anima ferisce il mio corpo, il mio corpo sanguina per colpa del mio spirito.
L’amavo perdutamente; non sono riuscita a salvarmi. Lui lo ha fatto.
Ci son giorni che non hai voglia di nulla. Lasci fare al caso, alla vita, che ti porti dove vuole, purché ti porti. Ti lasci trascinare, ti lasci spettinare, ti abbandoni, ti arrendi e ti lasci abbracciare, consolare. Perché non hai voglia di nulla, ma in realtà hai bisogno di tutto. Non provi emozioni, sensazioni, non senti voci, non senti suoni. Attendi l’immenso, stanca di lottare contro i fantasmi della tua esistenza. Vorresti essere presa per mano e trascinata via, non importa dove ne come, ma via, lontano, anche se solo per un’attimo, da questa vita che ti ha dato tutto, ma non ti ha lasciato nulla di cui avevi bisogno veramente.
Il tempo passa, fugge via veloce lasciando dietro di sé una scia di albe piene di speranza, tramonti pieni di tristezza, e notti piene di amarezza.
Si è sempre un po’ soli dentro. Un po’ vuoti. Un po’ persi. Un po’ insoddisfatti. Un po’ tristi.
Le lacrime innaffiano la terra del mio volto.
Non possiamo evitare a qualcuno di piangere, però possiamo evitare a qualcuno di piangere da solo.