Giovanni Skipper Basta – Tristezza
Ci sono cose che sono belle proprio perché non si possono avere.
Ci sono cose che sono belle proprio perché non si possono avere.
L’infelice è colui che non si è ancora abituato all’infelicità.
Vivere nell’incertezza del dubbio è triste preferisco la delusione che vivere nell’illusione!
Perché è infelice l’esistenza umana? Perché l’uomo nel proprio percorso prova fugaci attimi di felicità che lo portano a un cronico stato di insoddisfazione.
Vita: mare di tristezza inquinato da piccole gocce di felicità.
Nostalgia: singhiozzo tacito di un cuore che piange, silenziosamente, di malinconia.
Cambiano gli interpreti, passano gli anni e l’esperienza si accumula ma ci si ritrova sempre allo stesso punto, quello di partenza, con sempre meno fiducia e voglia di ricominciare.
Solo chi ha vissuto la tua storia piangerà con te.
Il cuore si indurisce per non soffrire.
Se le brutalità e le tristezze fanno di un uomo una fortezza inespugnabile, saranno le brutalità la vera forza della vita?
Tutti prima o poi troviamo tempo anche per piangere, quando troviamo qualcuno che merita persino le nostre lacrime.
Il mio più grande rammarico è di non essere riuscita in tempo a capire che dietro le sembianze di un agnello si celava il più feroce dei lupi.
Penso che ci sia un motivo per rattristarsi, ma mille per gioire!. Questo è un pensiero fra mille!
Potevamo mollare e vivere di rimpianti o continuare a stringere i denti ricacciando indietro le lacrime.
Non c’è Amore che non possa diventare Dolore, come non esiste Dolore che non possa tramutarsi in Amore!
Lasciami stare nella mia tristezza, nel mio crogiolo di speranze ormai appassite, lascia che il fuoco che ha arso a lungo diventi cenere. Lasciami qui, in balia del tempo che scorre inesorabile, lascia che il vento mi accompagni dolcemente in un altro luogo. Non cercarmi ancora, non chiamarmi, da lì non c’è ritorno. La giovinezza con le sue gioie e aspettative è presto andata, tutti prima o poi vanno via, anche quel sorriso che per ultimo rimase con me. Lei, ecco, solo lei, la solitudine, eterna compagna di sempre, lei rimane, fa parte di me, è intrinseca nel mio divenire. Per lei gli altri mi hanno lasciato e ora anche tu le cedi il posto, lasci Lei a burlarsi di me.
Se solo potessi cancellare anche il suo dolore, lo farei. Farei qualsiasi cosa. E non desidero niente di più che baciare ogni sua singola cicatrice, baciare e cancellare quegli anni orrendi di abbandono. Ma so di non poterlo fare.