Valentina Librizzi – Felicità
Quando sto bene con me stessa, il giudizio della gente si trasforma, per me, in una serie di parole lontane, che sfumano nel silenzio, simile all’eco. In quel momento esistiamo solo io e la mia felicità.
Quando sto bene con me stessa, il giudizio della gente si trasforma, per me, in una serie di parole lontane, che sfumano nel silenzio, simile all’eco. In quel momento esistiamo solo io e la mia felicità.
Non bisogna mai sopprimere le proprie inclinazioni; ovvero, tutto ciò che ci fa sentire vivi, che ci rende davvero noi stessi.
Ci sono dei momenti talmente belli, talmente significativi, che racchiuderli in un filmato o in una canzone sarebbe nientemeno che riduttivo, senza dubbio irrispettoso.Momenti, più magici persino della mattina di Natale.Momenti, che verranno impressi nei ricordi, diventando indissolubili. E quando saremo privi di speranza, quando l’ansia ci imprigionerà su una dannata sedia a dondolo, la memoria li farà riaffiorare. Brevi dejà vu, tanto intensi da togliere il respiro. Per un istante, entreremo in estasi, e quando decideremo di riprendere fiato, ci sentiremo sconsideratamente felici. Almeno per un po’.
La felicità? Tutti l’abbiamo dentro, solo sarebbe dare senso alle cose piccole che ci succedono tutti i giorni, saremo tutti più felici.
La felicità non è la meta di un tragitto, ma brevi pause non programmate alle piazzole di sosta dove puoi sorseggiarne un po’, riempirti l’animo per i chilometri a venire.
Sono felice di essere viva e di respirare. Sono felice di vivere in tempo di pace. Sono felice di poter salutare le persone che amo senza sospettare di loro. Sono felice di essere libera e di poter scegliere come spendere la mia vita, perché anche lottare per vivere è qualcosa di meraviglioso e questa vita come ogni cosa ha dentro di sé del meraviglioso e dell’assurdo, impossibile nasconderselo all’infinito e bisogna viverla bene.
La felicità non si cerca, non si trova. Non si prova. Se ne sente la mancanza. Non è mai abbastanza. Uccide d’assenza.