Valeria Violetta Camboni – Stati d’Animo
Essere se stessi è una strada che in pochi sanno percorrere ma soprattutto essere umili e coerenti.
Essere se stessi è una strada che in pochi sanno percorrere ma soprattutto essere umili e coerenti.
La passione non va sfiorata se poi non si ha l’audacia di stringerla.
Ho ascoltato i suoni più belli e più brutti che la vita ci da. Ho ascoltato il meraviglioso suono di una risata che nasce spontanea. Il dolce suono di un cuore che batte sotto l’eco di un’emozione. Ho percepito i suoni maestosi dei passi di una persona che dopo una grande caduta si rialza e riprende il suo cammino. Ma ho ascoltato anche il suono disperato di un silenzio che grida: “Aiuto”! Il tintinnio di un orologio che scorre lento nelle giornate più vuote e colme solo di solitudine. Ho ascoltato il boato di un cuore che va in pezzi dal dolore. Ognuno di questi suoni, bello o brutto che esso sia è semplicemente vita!
Quello che fa male è non essere capiti, quello che fa male sono le ferite invisibili agli occhi altrui, quello che fa male è la mancanza d’amore, la mancanza dei valori!
Le emozioni hanno un ciclo vitale, un inizio, una durata e una fine; e ogni volta che terminano vorrei perdere la memoria perché, parliamoci chiaro, un’emozione rivissuta non ha lo stesso sapore della prima, sembra un film rivisto a un’età diversa. Sarei invincibile se ogni passo fosse per me sempre una nuova scoperta, un continuo brivido di vita.
Le delusioni ti arrivano come macigni da chi non te lo aspetti, meglio dare il proprio cuore ad un estraneo che ad un parente, sia vicino che lontano.
Avevo tra le mani un bel fiore. Avevo davanti ai miei occhi un fiore raro. E i giorni, mesi, anni, trascorrevano veloci, e cresceva a dismisura l’amore per quel bel fiore. Ma tutto finisce, tutte svanisce come i sogni, e compresi che quel bel fiore era un ramo secco, morto.