Valeria Violetta Camboni – Tristezza
Quello che fa male è non essere capiti, quello che fa male sono le ferite invisibili agli occhi altrui, quello che fa male è la mancanza d’amore, la mancanza dei valori!
Quello che fa male è non essere capiti, quello che fa male sono le ferite invisibili agli occhi altrui, quello che fa male è la mancanza d’amore, la mancanza dei valori!
Si può sempre scegliere di essere felici, si può sempre scegliere di provarci, si può sempre trovare un modo per provare a sopravvivere! In fondo se non ti vuoi bene te chi lo farà? Io per quanto mi riguarda non rinuncio a provarci!
Non è la tempesta che mi spaventa, ma la quiete dopo la tempesta che anestetizza il cuore.
Il dolore non percorre le rughe ma le accentua. Il dolore spegne il sorriso, trascinando inesorabilmente gli angoli della bocca verso il basso, incurva le spalle, contrae lo stomaco, irrigidisce gli arti. Ti sembra di morire, insomma. Il punto è che non muori. Continui ad andare avanti, abituandoti perfino a questa condizione. Ci si abitua talmente tanto da correre il rischio di non saper riconoscere poi i pochi momenti di felicità che ci capiterà di sicuro di vivere nuovamente. Non vivi, sopravvivi. E la cosa buffa, se così vogliamo definirla, è che molto spesso l’artefice del nostro dolore è paradossalmente lo stesso che potrebbe guarirlo. Ma quasi mai lo fa.
Dalle delusioni impariamo a difenderci, i dolori ci fortificano, ci rendono astuti nel momento in cui abbiamo di fronte chi vive nella falsità, le delusioni fanno male è vero, alle volte ci mettono a terra, ma saranno quelle in futuro a farci tenere gli occhi ben aperti.
Nessuna aspettativa è uguale a: nessun dolore.
Cercai di graffiarmi dentro per placcare queste lacrime di sconfitta, qualsiasi cosa cercavo di dare non bastava mai nel mettere tutto me stesso.