Valeriu Butulescu – Paradiso & Inferno
Si dovrebbe adorare il serpente. Se non ci fosse stato lui, Eva sarebbe ancora una vergine che passeggia in paradiso e il genere umano non esisterebbe.
Si dovrebbe adorare il serpente. Se non ci fosse stato lui, Eva sarebbe ancora una vergine che passeggia in paradiso e il genere umano non esisterebbe.
Cosa è il paradiso, se non un inferno dove regna l’illusione della felicità?
Prima che giunga la morte della persona odiata, si passerà sempre per i funerali innumerevoli delle persone amate, quelle che erano parte del cuore, quelle con cui si erano condivisi i sogni, e tempi spensierati. Alla fine senza ritorni, con le scarpe consumate, sopra sterminati cimiteri di acqua e sangue, si scoprirà che quella persona neanche è mai esistita, e il vero male da cui si voleva proteggere il mondo, altro non era che il proprio.
L’amore è quel filo spinato che ti conduce all’inferno dopo aver attraversato per un istante il paradiso.
Nel cuore dell’uomo vive l’inferno del suo esistere, soffi il vento riparatore e spenga quella fiamma accesa, affinché non comprendesse oltre ciò che ora scorge, venga il momento del vero vedere e quel inferno diverrà paradiso.
L’inferno esiste solo per chi ne ha paura.
Scricchiola, scricchiola, torre del purgatorio, che squarci il mondo come la luce. Trema, trema, torre della spina dorsale, a precipitare saremo noi o il cielo?