Varlam Salamov – Poesia
Il poeta non vive per la poesia, vive di poesia.
Il poeta non vive per la poesia, vive di poesia.
La poesia è solo ciò che non si può dire durante una discussione, per non essere presi per folli, da un gregge di fottute pecore.
La scrittura è qualcosa che nasce dal cuore, cresce nella mente, matura nella bocca e muore davanti agli occhi di chi non apprezza.
Dei nuovi poeti: è così raro che un uomo afferri se all’orizzonte sia una finestra d’ufficio a brillare, o se lì stia per sorgere un grande corpo celeste. (E quando quest’ultimo poi orbita in alto, essi riposano nelle loro alcove coperte, e rantolano, e sognano dei grassi zamponi delle segretarie; o che non hanno superato gli esami di maturità): per chi scrivono di fatto i poeti? Per l’unico loro simile su centomila? (Perché anche quei pochi su diecimila, che potrebbero semmai essere interessati, i contemporanei non li scoprono affatto, e sono fermi nel migliore dei casi a Stifter). – Noo!: io scrittore mai!
Non ho mai cercato le parole per scrivere un’emozione. Sono loro che, nelle mie notti insonni, mi vengono a trovare.
Mi fido dei dubbi, dell’incertezza del vento. Credo alla poesia quando mi racconta di un cuore senza orizzonti.
La poesia dev’essere la naturale effusione dell’anima nostra.