Veronica Ceglia – Abuso
Non approfittare mai della pazienza di un buono, quando la perde diventa molto più spietato di quanto si possa immaginare.
Non approfittare mai della pazienza di un buono, quando la perde diventa molto più spietato di quanto si possa immaginare.
Ho urlato tanto, Dio solo sa quanto ho urlato. Urla negli occhi, urla nell’anima, mi faceva male il corpo, mi faceva male il cuore, la mente mia gridava, ma il suono non usciva. Le mie urla correvano impazzite nella testa che scoppiava, nella gola che bruciava… ma si sono spente tra le labbra, con l’orrore, col dolore, col terrore… è lo straziante silenzio nel rumore.
Molti non solo giustificano con la scusa “gli hanno messo l’etichetta! soggetti che l’etichetta se la sono messa da soli col comportamento sbagliato, e con la loro mancanza di buoni principi. Quindi sembra che in realtà giustificano il male dicendo pregiudizio. Nessuno ammette che bisogna prima riconoscere a chi la cultura mafiosa non l’ha assorbita il merito di essere “etichettata” come persona positiva e riconoscergli il ruolo di educatore spontaneo e non pagato della “non violenza”. Tutelare e riconoscere il vero valore a chi fa quella determinata azione del ‘contrastare la cultura mafiosa ‘ pur abitando loro in quartieri mafiosi.
Amicizia: un abuso esagerato della parola, anche da chi non ha mai avuto il rispetto di questo sentimento.
Il perdente è spesso, anche, beffeggiato.
Non si fa di tutta l’erba un fascio, ma molti fasci son davvero grossi e prendono quasi tutto il mucchio!
La gente sa di me cose che neanche io conosco.