Victor Hugo – Libri
Fredda come la notte, fredda come la morte, neppure un soffio d’aria nei capelli, neppure un rumore umano nelle orecchie, non più un bagliore giorno negli occhi, spezzata in due, schiacciata da catene…
Fredda come la notte, fredda come la morte, neppure un soffio d’aria nei capelli, neppure un rumore umano nelle orecchie, non più un bagliore giorno negli occhi, spezzata in due, schiacciata da catene…
Un quadro in una chiesa è come una candela in una stanza buia, serve a vedere meglio. È il ponte tra noi e Dio. Ma non è una candela protestante o cattolica. È una candela e basta.
La parola abbaglia e inganna perché è mimata dal viso, perché la si vede uscire dalle labbra, e le labbra piacciono e gli occhi seducono. Ma le parole nere sulla carta bianca sono l’anima messa a nudo.
Nonostante l’imbroglio dello spazio-tempo, pensò, nonostante tutte le suggestioni e i segnali ingannevoli, le ipotesi e le convinzioni, le teorie e le leggi e la finzione di essere qualcuno che non siamo, vale a dire gli uomini eretti sulla superficie raffreddata di questa sferica pietra fusa, uno dei dodici pianeti che disegnano spirali eterne intorno a una continua esplosione nucleare in una galassia a girandola, in un universo pirotecnico c’è la Vita, che è l’infinito principio naturale innato ed eterno, e il nostro vero io è tutt’uno non con un’energia destinata a spegnersi, ma con Lei!
Sono solo parole, dopotutto, e io sto qui a elemosinarle, come un mendicante.
La sola idea di essere condannato a uno schema prestabilito mi atterrisce.
Per fare arte, bisogna voltare le spalle alla vita.