Vincenzo Costantino – Stati d’Animo
Quando una persona diventa veramente scomoda? Quando non la pensa come te, quando pensi che il tuo ragionamento sia superiore a tutti e tutto, e ti circondi dalla tua arroganza.
Quando una persona diventa veramente scomoda? Quando non la pensa come te, quando pensi che il tuo ragionamento sia superiore a tutti e tutto, e ti circondi dalla tua arroganza.
Ci sono persone che entrano nella nostra vita in punta di piedi e ci arrivano subito all’anima. Poi inevitabilmente quando se ne vanno fanno un gran fracasso.
Non sopporto parlare a chi non ha intenzione di ascoltare, terrò le mie parole per chi avrà voglia di considerarle, per chi le apprezza e le ascolta perché sa che non vengono dette giusto per dire, ma perché sono ragionate, per il resto mi terrò il silenzio.
Ci sono persone che sono disposte ad annullarsi per gli altri ed altre che invece sono disposte ad annullarti pur di mettersi in mostra. Oggi è così che mi sento: annullato. Eppure, non è per me che provo pena, ma per loro, per le loro anime… vendute.
La notte mi sveglio e mi accorgo del buio fuori dalla finestra, sono all’incirca le due, stranita mi alzo vado in salotto, mi siedo, e improvvisamente il mio sguardo come ipnotizzato si perde nel buio che circonda completamente tutta la mia persona. Avverto uno strano stato di angoscia, il buio che mi circonda preme sul mio corpo sulla mia mente come un vecchio che vuole a tutti costi essere ascoltato! E tu sei lì immobile a sforzarti ad ascoltare una flebile vita di suoni e luci. E rimani lì in attesa del mattino che con la sua luce cancellerà le ombre della notte per fare spazio ad un nuovo giorno che chiassosamente si presenterà facendoti credere con inganno che vivrai qualcosa di nuovo.
Sei meravigliosa anche con i segni di quel che ti hanno fatto addosso. Sei meravigliosa perché li indossi con la dignità di una donna che invece di cancellarli e nasconderli, ha cercato di imbellirli facendone il suo punto di forza, il suo punto di partenza e non quello d’arrivo.
Ho un migliaio di passi incompiuti nella mia mente. Un attacco a fuga di scene frammentate, immagini sparse, ammanchi come precipizi, i cui cigli mi stanno sempre in punta di piedi ed a rischio sbilanciamento nel mio usuale oscillare in andirivieni emotivo, fatto di buchi neri, senza orbite da in_seguire, nel perenne maremoto che arriva alle conche dei miei cieli per cadere in discesa libera in bolge umorali. Sono la pretesa del fuggire senza mai far ritorno, ché non mi sono posto sicuro, ma luogo sinistro da evitare.