Vincenzo Costantino – Tristezza
Chissà se anche la luna nel suo totale gelo può piangere.
Chissà se anche la luna nel suo totale gelo può piangere.
L’ultima lacrima era calda come l’ira che provo verso le ingiustizie, amara come le persone false che mi circondano e mi sorridono solo per compiacermi, arida come il dolore quando ti lascia dentro l’anima un deserto infinito…
Quante lacrime offerte alla luna mentre le raccontavo di te e, singhiozzando, le chiedevo di farti tornare da me.
Non è vero che i giorni di pioggia sono i più brutti: sono gli unici che ti permettono di camminare a testa alta anche se stai piangendo.
Per quanto tu possa vivere bene, ci sarà sempre un momento in cui ti vestirai di un po’ di malinconia, anche solo per spezzare la routine, anche solo per capire quanta strada hai già percorso.
La nostalgia per ciò che si è perduto diventa quella triste melodia le cui note trafiggono il cuore e riempiono la testa… e vorresti fare di tutto, tranne che doverla riascoltare infinite volte.
Tuona il cielo… o è solo l’eco della mia Tristezza per non averti?
L’ultima lacrima era calda come l’ira che provo verso le ingiustizie, amara come le persone false che mi circondano e mi sorridono solo per compiacermi, arida come il dolore quando ti lascia dentro l’anima un deserto infinito…
Quante lacrime offerte alla luna mentre le raccontavo di te e, singhiozzando, le chiedevo di farti tornare da me.
Non è vero che i giorni di pioggia sono i più brutti: sono gli unici che ti permettono di camminare a testa alta anche se stai piangendo.
Per quanto tu possa vivere bene, ci sarà sempre un momento in cui ti vestirai di un po’ di malinconia, anche solo per spezzare la routine, anche solo per capire quanta strada hai già percorso.
La nostalgia per ciò che si è perduto diventa quella triste melodia le cui note trafiggono il cuore e riempiono la testa… e vorresti fare di tutto, tranne che doverla riascoltare infinite volte.
Tuona il cielo… o è solo l’eco della mia Tristezza per non averti?
L’ultima lacrima era calda come l’ira che provo verso le ingiustizie, amara come le persone false che mi circondano e mi sorridono solo per compiacermi, arida come il dolore quando ti lascia dentro l’anima un deserto infinito…
Quante lacrime offerte alla luna mentre le raccontavo di te e, singhiozzando, le chiedevo di farti tornare da me.
Non è vero che i giorni di pioggia sono i più brutti: sono gli unici che ti permettono di camminare a testa alta anche se stai piangendo.
Per quanto tu possa vivere bene, ci sarà sempre un momento in cui ti vestirai di un po’ di malinconia, anche solo per spezzare la routine, anche solo per capire quanta strada hai già percorso.
La nostalgia per ciò che si è perduto diventa quella triste melodia le cui note trafiggono il cuore e riempiono la testa… e vorresti fare di tutto, tranne che doverla riascoltare infinite volte.
Tuona il cielo… o è solo l’eco della mia Tristezza per non averti?