Vincenzo Sansone – Destino
Come le voci nella mente di un folle così le parole cercano i miei occhi per prendere vita. La mia, seppur dolce, è un’eterna dannazione.
Come le voci nella mente di un folle così le parole cercano i miei occhi per prendere vita. La mia, seppur dolce, è un’eterna dannazione.
Tante cose, che so le ho imparato dopo aver inciampato, dopo essere stata ferita, dopo che le lacrime sono scese a catinelle. Ma ne sono contenta. Mi sono resa conto di tante cose e ho imparato ad apprezzare di più la vita e a donare il mio cuore a chi amo. Forse abbiamo un destino prestabilito, oppure certe cose devo accadere per capirne altre. Rimane un enigma. In tutto questo So di aver sbagliato molte volte; ma non per questo mi tiro indietro, mi abbatto e non do al domani la fiducia e la possibilità di migliorarmi e migliorarsi…
Come le parole che non ho mai detto, come un treno che non ho mai preso, come quelle emozioni mai vissute fino in fondo, qualcosa che ho assaggiato, ma non è stato possibile gustare pienamente. Vita a metà tra attesa, giudizio e timore, tra “oggi no”, “non ancora”, “dopo”, “c’è tempo” e quel tempo non arriva mai o passa troppo in fretta e non ti trova. Appuntamenti dimenticati, rinviati, incontri mancati, disdetti, ti senti inghiottire da una clessidra e soffocare dalla sua sabbia. E sei su, ti capovolgono e finisci giù, i granelli appiccicati dappertutto, sporca, indecente e neppure presentabile; indovina un po’? Mi toccherà dir di no anche stavolta!
Chi vuol sapere del suo avvenire non ha che da guardare nel suo passato: se le relazioni al proprio procedere sono state positive, non potrà che essere altrettanto positivo il risultato futuro.
Guardare lontano è difficile, ma se ci si guarda in due, credimi, puoi provare a sfidare l’impossibile.
Il destino è quella menzogna che l’uomo si è inventato per giustificare tutti i suoi sbagli.
Si dice che la notte porta consiglio e il buongiorno si vede dal mattino ma, mentre pensi a queste due cose, il pomeriggio te la mette in culo.