Voltaire (François Marie Arouet) – Morte
Ai vivi si deve del rispetto: ai morti non si deve altro che la verità.
Ai vivi si deve del rispetto: ai morti non si deve altro che la verità.
La vita e la morte, che strana parentela, non vanno d’accordo, ma viaggiano sempre tenendosi per mano.
Farsi gioco della morte è celebrare la vita.
Che cos’è la morte se non il proseguimento della vita? Dopo che la nostra vita avrà danzato con la morte, lasceremo quell’abbraccio e le nostre ali si spiegheranno verso il cielo, per farci trovare poi di fronte al giudizio divino. Su questa terra rimarranno tracce di noi e dei nostri pensieri, ma non dei nostri corpi, poiché saranno solo le nostre anime ad avere l’immortalità nei tempi.
Se il sonno è una morte temporanea, il letto sarebbe allora la tomba dei vivi.
Ti racconterò del dolore che attanaglia l’anima, di come un mondo ha smesso di girare, della forza che la fenice stanca continua a cercare, di errori che hanno fermato il suo respiro. Un’anima che conta i suoi giorni, li vive nella speranza che il sole domani brilli ancora, la donna lotta e quella catena imprigiona il cuore in un corpo che che ha smesso di lottare.
La morte non è la fine, ma solo un nuovo principio più triste per chi ha perso qualcuno, più felice per chi ha lasciato questo mondo.