Walter Di Gemma – Stati d’Animo
La cosa peggiore da sentire dopo un “ti amo” o un “ti voglio bene”, è: grazie!
La cosa peggiore da sentire dopo un “ti amo” o un “ti voglio bene”, è: grazie!
Casa è dove cuore e mente si sentono in pace.
Com’è strano: ci pensiamo e non ci cerchiamo nella mano. Che male al cuore.
La serenità è quell’attimo che ti accorgi di aver vissuto solo quando è già andato via perché il suo peso in un’anima travagliata è davvero impercettibile.
A ripensarci adesso si sentiva stupido, come ci si sente stupidi a pensare a tutto il tempo che sprechiamo desiderando essere altrove.
La pazienza è la peggior virtù.
Ho l’autunno in testa. Il cuore secco, i seni senza gemme. Dritta, a dar le spalle al mondo, ché davanti agli occhi voglio solo il cemento del muro che fa da ostacolo a tutti. E me ne sto con i colori caldi che sanno di terra e di radici troppo spesse per andar bene alle nuvole che stanno così in alto a librarsi tra l’ineffabile ed il futile e con i pezzi di cielo incastrati a dare il senso della sospensione. E me ne sto faccia al muro, in castigo per le colpe che mi fanno da drappo logoro, ma appiccicato come seconda pelle, come cucito con un’imbastitura rozza e di pessima sartoria.