Walter Di Gemma – Tempi Moderni
È difficile credere che la gente non agisca per secondi fini, è facile credere che lo faccia anche per terzi e per quarti.
È difficile credere che la gente non agisca per secondi fini, è facile credere che lo faccia anche per terzi e per quarti.
Non esiste età per imparare perché si impara a qualsiasi età.
L’impotenza cresce davanti adun sistema retrogrado,schiavo del Dio denaro,e finalmente capisco:siamo solo numeritatuati sulla nuda pelle.Così un’ingiustizia senza finec’incatena: e non sappiamo volare.
L’epoca odierna può essere considerata una delle più aride culturalmente, un’epoca che appare interamente dominata dal consumismo, dalla superficialità e dal commercio del piacere.
Se nel nostro tempo un falegname trentenne si professasse il Messia, come d’altronde gli Avventisti del settimo Giorno auspicano, andasse in piazza, ci dicesse parole d’amore, narrasse novelle, indicasse una nuova vita di povertà volta al bene spirituale, volesse che lo seguissimo diventando pescatori di anime e in ultimo impeto di vocazione divina si facesse crocifiggere dicendo che è per la nostra salvezza… Bhè, non v’è la pallida titubanza che sarebbe considerato un emerito imbecille.
Non sarebbe meglio se il tempo impiegato a fotografare ogni singolo istante della propria vita fosse impiegato a viverlo? Mi rendo sempre più conto che con l’era digitale sia prioritario lo sfoggiare, far passare il concetto “io c’ero coglione e tu no, crepa!”, che godersi l’oggetto stesso della fotografia. E siamo sicuri che il resto del mondo sia davvero interessato a ciò che mostriamo? Che sensazioni vuol trasmettere la foto sfocata di un piatto di spaghetti allo scoglio? Non sarebbe meglio se avessimo meno immagini da mostrare e più brividi da ricordare, da condividere con una ristretta tribù? All’era dell’overdose da immagine si contrappone quella delle emozioni e credetemi, non c’è storia!
L’automobile è diventata un articolo di vestiario senza il quale ci sentiamo nudi, incerti e incompleti.