Wilhelm (Guillaume) Apollinaire de Kostrowitsky – Tempi Moderni
Una struttura diventa architettonica, e non scultorea, quando i suoi elementi non hanno più la loro giustificazione nella natura.
Una struttura diventa architettonica, e non scultorea, quando i suoi elementi non hanno più la loro giustificazione nella natura.
Benvenuti nell’era dove dire “ti amo” è come invitare qualcuno a bere una birra.
Non è una vita di merda e non è un mondo di merda. Pensa cosa sarebbe questo pianeta senza noi… un Paradiso! Quindi, amico mio, mi spiace dirtelo… ma siamo noi la merda.
Come in una specie di “caos ordinato”, viviamo in maniera spesso individualistica, ognuno nella propria direzione, ognuno a testa bassa immerso nei propri guai; eppure la nostra individualità che sembra per noi la totalità delle cose è solo un piccolo tassello del macrocosmo che ci circonda. Talvolta sarebbe bello, poter imparare ad ascoltare i silenzi o le parole di chi ci sta accanto, magari si riuscirebbe sempre più a viaggiare in un’unica direzione per le strade della vita.
L’inverno più freddo che ho vissuto è stata un’estate a San Francisco.
Siamo tutti poeti moderni, macchine delle parole, in serie.
La durevole perseveranza preserva dal pericolo di sprofondare nelle comodità che spesso sono insidiose come le sabbie mobili, ove si affonda senza nemmeno accorgersene.
Benvenuti nell’era dove dire “ti amo” è come invitare qualcuno a bere una birra.
Non è una vita di merda e non è un mondo di merda. Pensa cosa sarebbe questo pianeta senza noi… un Paradiso! Quindi, amico mio, mi spiace dirtelo… ma siamo noi la merda.
Come in una specie di “caos ordinato”, viviamo in maniera spesso individualistica, ognuno nella propria direzione, ognuno a testa bassa immerso nei propri guai; eppure la nostra individualità che sembra per noi la totalità delle cose è solo un piccolo tassello del macrocosmo che ci circonda. Talvolta sarebbe bello, poter imparare ad ascoltare i silenzi o le parole di chi ci sta accanto, magari si riuscirebbe sempre più a viaggiare in un’unica direzione per le strade della vita.
L’inverno più freddo che ho vissuto è stata un’estate a San Francisco.
Siamo tutti poeti moderni, macchine delle parole, in serie.
La durevole perseveranza preserva dal pericolo di sprofondare nelle comodità che spesso sono insidiose come le sabbie mobili, ove si affonda senza nemmeno accorgersene.
Benvenuti nell’era dove dire “ti amo” è come invitare qualcuno a bere una birra.
Non è una vita di merda e non è un mondo di merda. Pensa cosa sarebbe questo pianeta senza noi… un Paradiso! Quindi, amico mio, mi spiace dirtelo… ma siamo noi la merda.
Come in una specie di “caos ordinato”, viviamo in maniera spesso individualistica, ognuno nella propria direzione, ognuno a testa bassa immerso nei propri guai; eppure la nostra individualità che sembra per noi la totalità delle cose è solo un piccolo tassello del macrocosmo che ci circonda. Talvolta sarebbe bello, poter imparare ad ascoltare i silenzi o le parole di chi ci sta accanto, magari si riuscirebbe sempre più a viaggiare in un’unica direzione per le strade della vita.
L’inverno più freddo che ho vissuto è stata un’estate a San Francisco.
Siamo tutti poeti moderni, macchine delle parole, in serie.
La durevole perseveranza preserva dal pericolo di sprofondare nelle comodità che spesso sono insidiose come le sabbie mobili, ove si affonda senza nemmeno accorgersene.