William Faulkner – Cucina
“Già” disse la donna. Si voltò di nuovo verso il fornello. “Sono io che cucino. Cucino per magnaccia, per sfigati, per mezzi matti. Già. Cucino, io.”
“Già” disse la donna. Si voltò di nuovo verso il fornello. “Sono io che cucino. Cucino per magnaccia, per sfigati, per mezzi matti. Già. Cucino, io.”
Il rapporto tra una Donna ed un Uomo, dovrebbe riflettere l’equilibrio, tra Gusto e Profumo di un eccellente vino, per durare nel tempo.
Non c’è amore più sincero di quello per il cibo.
Giocare con il cibo è il vizio di chi è sazio.
Ho passato giorni guardando immagini di animali torturati per dispensare cibo al genere umano. Non ho la nausea. Non ho provato tristezza nel vedere i loro corpi torturati, mutilati, massacrati, macellati. Sono davvero insensibile a tutto questo? Mi domando che peso do alla vita. Probabilmente sono stufo di pensare alla felicità, alla pace e alla spensieratezza perché le illusioni annegano l’animo e preferisco nascondermi tra la perfidia e l’orrore, tra la crudeltà e la cattiveria, tra l’ingiustizia e la negazione.
Amo la pasta, amo il ragù, amo la vita perché ci sei tu!
Tu, quello che ami il vino, non lasciar mai la vigneta di soffrire!