William Faulkner – Cucina
“Già” disse la donna. Si voltò di nuovo verso il fornello. “Sono io che cucino. Cucino per magnaccia, per sfigati, per mezzi matti. Già. Cucino, io.”
“Già” disse la donna. Si voltò di nuovo verso il fornello. “Sono io che cucino. Cucino per magnaccia, per sfigati, per mezzi matti. Già. Cucino, io.”
Quando qualcuno cucina capisce subito che l’arte di cucinare è come un dolce farcito, bello da vedere e buono da gustare.
Non penso mai tanto al cibo come quando sono a dieta.
Credo che la frase maggiormente detta con meno sincerità al mondo non sia “Ti amo” bensì “Da domani mi metto a dieta”.
In un mondo pieno di dolcificante artificiale, aspartame, saccarosio e derivati vari. C’è chi ha perso la dolcezza dello zucchero e la naturale duttilità del miele.
Non basta avere il cervello. Bisogna anche usarlo.
Io non cucino ma adoro leggere libri di cucina, Questo mi ha fatto riflettere; perché leggiamo invece di cucinare, e perche sogniamo invece di vivere? E così mi è venuta la tentazione di scrivere un romanzo sull’amore per la cucina: l’amore che ci spinge ad assaggiare, a costruire, a vivere, a sognare.