William Shakespeare – Paradiso & Inferno
Le mie parole volano in alto, i miei pensieri rimangono a terra; le parole senza pensiero non vanno mai in paradiso.
Le mie parole volano in alto, i miei pensieri rimangono a terra; le parole senza pensiero non vanno mai in paradiso.
È vero che in paradiso sono richiesti i “buoni”, sarebbe pure giusto “con tanti cattivi in circolo” che il buon Dio per compensare, ne lasci qualcuno in più su questa terra. -.
O mio amore, mia sposa! La morte, che ha già succhiato il miele del tuo respiro, nulla ha potuto sulla tua bellezza.
Ho conosciuto l’inferno e vorrei farlo conoscere anche al paradiso.
Ma io, che non sono fatto per spassi,nè per la corte di specchi amorosi,io, che sono di rozzo conio e senza maestà d’amore per pavoneggiarmicon impudiche ninfe sculettanti,io, che sono amputato d’armonia,frodato di fatezze da Natura,deformato, non finito, speditoprima della mia ora al vivo mondomesso su a malapena per metà,e in modo cos’storpio e fuori tonoche se gli arranco accanto i cani stessi mi abbaiano contro -perdio, io, in mezzo ai pifferi di pacenon ho altro gusto per passare il tempoche spiare la mia ombra sotto il solee cantarmi la mia deformità,E così, non potendo far l’amantein questi giorni di bell’eloquio,io decido di essere malvagioe odiare questi inutili diletti.
Accada quel che accada, i giorni cattivi passano come tutti gli altri.
Come e dimmi, perché, sei entrato qui dentro?Sulle ali leggere dell’Amore ho scavalcato questi muri. L’Amore non teme ostacoli di pietra. Amore quando a una cosa tende, è ardimentoso e pronto.