William Shakespeare – Paura & Coraggio
Vatti a impiccare, rognoso cagnaccio!Alla forca, figliaccio di puttana,con questo tuo sbraitare da villano!Scommetto che paura d’affogarece n’hai assai più tu, che tutti noi.
Vatti a impiccare, rognoso cagnaccio!Alla forca, figliaccio di puttana,con questo tuo sbraitare da villano!Scommetto che paura d’affogarece n’hai assai più tu, che tutti noi.
Mi sento come se una pellicola di ghiaccio avvolgesse il mio corpo rendendolo così tanto fragile, che, anche davanti al più dolce dei venti di cui è ricoperto questo mondo, potrebbe distruggersi in milioni di parti, portando con se tutti quei progetti, quei semplici sogni che ho nel cuore (da dove nascono) e nelle mani (con cui vengono realizzati), per cui darei la vita pur di riuscire a realizzarli, anche se non tutti, spero nella maggior parte possibile, mettendo tutto me stesso.
Il mio slancio nel donarti amore.
L’orgoglio è il mio coraggio.
Ci sono momenti in cui si è persa la strada, il percorso interiore per ritrovare il sentiero può essere lungo e faticoso. Non sempre si riesce a concluderlo, specialmente se non si fa delle proprie debolezze un punto di forza. Il problema maggiore è il non voler affrontare i propri fantasmi e il non volerli esorcizzare per paura che la loro evanescenza si concretizzi più delle nostre stesse paure.
Non posso sopportare nemmeno per un istante di vedere un cane o, se per questo, nessun altro essere vivente, subire impotente la tortura di una morte lenta. […] Se il mio cucciolo dovesse essere attaccato dalla rabbia e non ci fosse rimedio che desse speranza di alleviare la sua sofferenza, mi sentirei in dovere di togliergli la vita.
La mia paura è che sei soltanto un sogno!