Wystan Hugh Auden – Vita
Per tutte le persone a cui voglio bene non trovo un comune denominatore, ma per quelle che amo si: mi fanno tutte divertire.
Per tutte le persone a cui voglio bene non trovo un comune denominatore, ma per quelle che amo si: mi fanno tutte divertire.
Non sono tanto le persone a fregarti nella vita. Sono piuttosto gli abbracci troppo poco stretti, i rapidi sguardi per il poco tempo, le lacrime trattenute per il non voler sembrare troppo debole, le canzoni che si evitano pur di non asciugarsi nuovamente il viso.
A volte accadono dei piccoli miracoli in cui le nostre preghiere vengono ascoltate, anche quelle non fatte a Dio ma semplicemente al nostro cuore.
L’importante è cantare, ma non belare.
Potrai passare mesi o anni a razionalizzare la vita, ma alla fine solo se troverai il giusto equilibrio tra l’uso della ragione e quello del cuore riuscirai a raggiungere la serenità.
Poi ti accorgi che l’età comincia a correre sulle responsabilità della ragione e non riesci più a vedere quanta luce facciano i fanalini posteriori, neanche quando spingi sul pedale del freno. La strada è lì davanti, ti tenta nella voglia di bruciare i tempi per arrivare nel prossimo domani, il cuore annovera i passaggi come se fossero sagome in caduta libera e si sofferma solo su quelle forme irregolari che sanno di diverso, rimettendo in discussione tutto, perfino quel ricordo che brilla di luce propria, ma che non potrà essere mai più forte di una nuova luce che irradia una nuova emozione.
Per quanto ampio sarà il nostro punto di vista, ci sarà sempre un altro modo di vedere le cose.