Elisabetta Barbara De Sanctis – Desiderio
Inerme, ti attendo. Impudica, ti voglio. La mia mente finge resistenza. La mia carne oscenamente mi tradisce.
Inerme, ti attendo. Impudica, ti voglio. La mia mente finge resistenza. La mia carne oscenamente mi tradisce.
I desideri sono come le foglie di un albero, nascono fragili, insistentemente crescono, prendono forma e crescono ancora… arrivando alla massima espressione e vitalità. Una volta esauditi, iniziano il processo di ritorno, si lasciano trascuratamente cullare dal vento, si spengono lentamente, e cadono insieme ad altri pensieri e nuovi desideri che velocemente si insinuano rinnovando ogni vita.
La bellezza è come ci si sente dentro, e si riflette negli occhi.
Ogni desiderio, piccolo o grande che sia, è simile allo stoppino di una candela, che più sarà durevole e resistente e più arderà nel nostro cuore illuminando la nostra esistenza.
Che strano pensare al desiderio come peccato, la vita ci riserva spesso delle sorprese, e potresti così ritrovarti ad amare qualcuno che non può essere tuo perché è la donna d’altri o l’uomo d’altri… e allora ecco prospettarsi qualcosa di inverosimile… l’Amore è Peccato… nessuno ce l’aveva detto mai… eppure è così!
Io non voglio un anno pieno di cose strabilianti e fantastiche. Voglio un anno finalmente sereno. Fatto di cose piccole, semplici e concrete. Voglio un anno come ai vecchi tempi, dove alzarsi al mattino non era sentirsi come se dovessimo affrontare un’altra guerra, ma una nuova giornata. Voglio un anno con più pace, meno dolori e incazzature. Un anno più sereno e vero.
I tuoi sogni sono i tuoi desideri. Non arrenderti, non mollare, ma soprattutto credici.