Afrin Jahan – Destino
Cambiare il destino per sconfitta è la sconfitta più grande.
Cambiare il destino per sconfitta è la sconfitta più grande.
Quando tutto lo spirito usato, estorto, con la rabbia degli angeli verso il bene, si sarà esaurito, riuscirà finalmente a vedersi per la sua vera sostanza, e soprattutto per il suo vero volto. Rifugge dall’immagine spirituale della sua vera essenza, onnipotente che detesta la verità universale, temendo quello che può vedere. Tutto si piega sotto la volontà oscura giunta dal cielo, gli dèi nostri padri, che un angelo un tempo aveva sfidato, opponendosi ad una dittatura che si espanderà calpestando tutto quello che di buono offre questo cosmo, e scacciato come paria in un vuoto travolgente, dove nessun luogo è più casa sua. Scoprendo luoghi segreti al di là dello spazio, vide che quello che Dio chiamava Satana e male, era Bene in realtà, l’inganno era ordito perché Dio voleva mantenere il suo potere di morte in questo universo. Il figlio del Serpente, Cristo, fortificò l’inganno passando per una vittima di Satana, quando in realtà era il contrario. Così forte il suo desiderio di assassinarlo, e invidiando l’amore che lui e la sua sposa non avrebbero mai avuto di tale purezza e intensità, che c’è riuscito, alla fine, credendo di fare suo quello che macella. Scaltro all’estremo, il Figlio del Serpente è anche pazzo. Lo sa o lo intuisce, e la sua invidia rabbiosa cerca di maledire anime giuste per rapirle in suo Padre, e da esse riprodursi, avere vita e giovinezza eterna, salvando se stesso attraverso l’iniquità e l’abuso di potere dei suoi servi. Sa anche che Dio è sia il serpente che la maschera, il bianco e il nero, il rosso e il blu. Il male non può salvare da se stesso. Il male non diventa Bene. Nemmeno se il Bene rapisce facendolo passare per male, replicandosi da esso si trasforma in parodia di vita, il contrario della creazione, uno zero che ricopre tutto del Nulla eterno, sia questo universo sia ogni cosa si trovi al di là di esso. L’infinito che Dio e gli angeli e i santi stavano cercando, l’immortalità, se ne è andata per sempre con il più grave e immondo di tutti gli assassinii, Con Cristo, il Male, che vuole diventare quello che Dio impropriamente chiama diavolo, il Bene. Ma ogni volontà agisce secondo la sua vera natura, e il mondo, e la carne, rispondono secondo le logiche reali.
Perché in ogni nome deve esserci un destino, perché il destino deve avere un nome.
Il tempo spesso è puntuale sugli appuntamenti del dolore, e in ritardo su quelli della gioia.
Perché, oh donne, quando vi si tratta male vi innamorate e quando vi si ama scappate? Perché non avete logica?
Forse un giorno ci incontreremo, chissà. O forse mai.
In un’impervia attesa, di una vita senza freni, il tempo scorre. Lasciati portare dai tuoi sogni e non fermarti mai.