Mattia Dalvecchio – Destino
Mi sento come un bambino, passeggero di un auto guidata da un autista chiamato destino.
Mi sento come un bambino, passeggero di un auto guidata da un autista chiamato destino.
I mesi passati a viverci sembrano volare lontani, tanto quanto te. Tanto quanto noi.
Da certi mali, avidità e oscenità, neppure Dio potrà tornare indietro.
Possiamo diventare i padroni del nostro destino quando avremo finito di atteggiarci a suoi profeti.
La storia l’hanno fatta “gli altri”.
Se non elimini quello che ti fa male non arriverà mai quello che ti farà bene.
E così, uccidendo a protezione del suo messaggero e forse dei suoi profeti, non si rese conto del più alto araldo che gli recava i richiami della storia, se non troppo tardi, a tempo scaduto.