Ludovico Ariosto – Destino
Che l’uomo il suo destin fugge di raro.
Che l’uomo il suo destin fugge di raro.
Nella vita c’è sempre un’ultima carta da sistemare in cima al tuo castello ed è quella che potrebbe aggiustare o far cadere tutte le altre, perciò bisogna posizionarla bene.
Può forse essere vero quello che va contro millenni di oppressioni, realtà nascosta e ipocrisia difesa con ogni altrui vita, e che il delitto spiega; l’oscenità degli angeli bianchi e gli angeli neri, furiose belve assassine dietro la maschera che rappresenta la vera forma e le vere intenzioni del Padrone, è l’unica cosa che svolge la storia del Mondo. Nell’ingordigia della Razza divina che l’ingannatore mandato sulla terra già cercò di costruire, sta tutto il male che odia e agisce nascostamente, e tutto vuole. La scaltrezza certo aiuta Dio, suo figlio e i suoi angeli, essendo probabilmente forme di vita più evolute. Ma questa volta… non è che sia diverso? Il limite di quello che dopotutto è una creatura (e sempre resterà tale), non è forse un male più grande di lui perpetrato da lui stesso? Non sono forse le conseguenze che già superano la materia, che quest’essere chiamato “Dio” ha cercato di scavalcare con il male, l’abuso, l’ipocrisia? Da creatura a creatura: non è questa volta un sopruso che ti sovrasta, sottilmente ingestibile nel tempo che perderà ogni vita nelle vane angherie senza rimedio?
Se qualcuno mi potesse dire che cosa mi succederà domani, potrei prendermi una giornata di riposo.
Se la vita ti porta dove nn ti aspetti stai pur certo che quello era il tuo destino.
Il destino contempla l’anima di qualcuno perché vuole donargli l’eternità e per farlo distrugge un attimo incancellabile.
La semina e il raccolto.Se nella stagione giusta seminerai pace, nella stagione giusta raccoglierai amore.