Antonio Giovannangelo – Figli e bambini
Un genitore dovrebbe essere il primo tifoso per il proprio figlio.
Un genitore dovrebbe essere il primo tifoso per il proprio figlio.
I bambini con la loro semplicità ci ricordano che il “sole” esiste anche nelle piccole cose. Lasciati scaldare dalle piccole gioie, a volte sono le più Vere.
La notte si nasconde nella paura, dentro quella speranza eretta in una preghiera sussurrata a Dio. E se ne va così questa vita mia, chissà se di me ti rimane una poesia scritta dal mio amore nel tuo cuore, figlio mio.
I figli non sono mai un errore, errori viventi, sono coloro che solo la pensano una cosa del genere.
La mamma è quel battito invisibile che fa eco alla vita che pulsa in ognuno di noi.
Quando anche il genitore superstite non è più, il cerchio si chiude. Senti mancarti la terra da sotto i piedi, non sei più ramo sei radice, non sei più figlio, viene meno quel senso di protezione, che solo un genitore riesce a dare, non sei più il primo per nessuno, cresci, qualsiasi età tu abbia. Restano i ricordi, tanti, la nostalgia. Resta l’amore che hai ricevuto, quello non muore mai, è lì nel tuo cuore e continua a regalarti emozioni, sensazioni speciali, indimenticabili, straordinarie.
Ero tanto triste che avevo cominciato a pensare che tutto andava storto nella mia vita… Ma oggi qualcosa mi ha cambiato. È venuto al mondo e mi ha fatto capire che si può riprendere tutto da zero, perché lui non ha ancora niente ma anche così sorride al solo fatto di sentire la voce della sua mamma. Mi ha insegnato che nella vita devi lottare se vuoi avere qualcosa, ma nello stesso tempo mi ha fatto capire che le cose più importanti sono i sentimenti.