Jenny Giudice – Figli e bambini
Essere figli non è affatto semplice, vorrei ritornare bambina per piangere senza capire e sorridere dopo aver visto un abbraccio.
Essere figli non è affatto semplice, vorrei ritornare bambina per piangere senza capire e sorridere dopo aver visto un abbraccio.
Una notte il padre sentì il figlio che pregava nella sua stanza: Signore, fa che io diventi forte come il mio papà. Più tardi, quella stessa notte, il padre pregò: Dio, fa che io sia l’uomo che mio figlio si aspetta.
I nonni, bisognerebbe farli nascere padri.
I bambini risvegliano la parte buona di noi, quella sopita, imbastardita dalla trivialità, dalla malizia, riscoprendo lo stupore e quel senso di rinnovato interesse nel gustare la vita, toccandolo questo mondo che ci passa accanto e nemmeno ci sfiora, impegnati come siamo dal contemplare sovrastrutture ed archetipi. Impariamo di nuovo a camminarci a carponi su questo mondo, forse, è la prospettiva migliore!
C’è chi ama talmente tanto un figlio da non metterlo al mondo.
Quindi figlio unico giocavo a palla da solo contro il muro e qualche volta paravo, avevo anche una mania: provavo a sentirmi sempre libero.
Tra il Cielo e la terra, c’è stato un attimo di pausa; un respiro in più ha unito gli estremi della vita e dell’invisibile e in quell’attimo sei nato tu.