Giuseppe Cepparulo – Figli e bambini
Papà ma perché muoiono sempre le persone migliori, se tu vai in giardino, quali fiori strappi, quelli belli o quelli brutti?
Papà ma perché muoiono sempre le persone migliori, se tu vai in giardino, quali fiori strappi, quelli belli o quelli brutti?
Mi rifiuto di telefonarti perché sono troppo arrabbiato per le critiche che mi hai rivolto a proposito delle mie doti di genitore. Se qualcuno si azzarda a dirmi un’altra volta come devo fare il padre, esplodo.
Sono Unico e Prezioso!
Il più bel regalo che l’uomo possa conoscere è il frutto della riproduzione della propria materia; i figli.Essi sono la panacea e il traguardo più significativo a cui ognuno può ambire; svegliarsi al mattino e sentire la pelle del corpo rabbrividire dalla meraviglia che la vista ci offre: i tratti, lo sguardo, il respiro, il corpo di ciò che l’uomo è capace di “creare”: il proprio figlio, la propria figlia come risultato di un concentrato d’amore disinteressato, candido, astrale, che supera la logica della ragione e che “dovrebbe pervadere ogni singolo centimetro della materia di cui siamo fatti” per entrare in assonanza con la frequenza della nostra creatura nel più bello dei viaggi che un genitore può affrontare con il frutto ed il significato della sua permanenza terrena: “il viaggio dell’amore”.
Alle donne, in generale, non ho mai avuto né la necessità né l’occasione di invidiare nulla. Diventato papà, giorno dopo giorno mi sono innamorato talmente tanto dei miei due figli che oggi sono arrivato a scoprire che verso le donne provo una grandissima invidia. Quale? La gravidanza, nove mesi tutto per loro, dentro di loro poi: chapeau!
Un bambino era come una rivoluzione, pensò Grigorij: potevi dargli la vita, ma non controllare come sarebbe andata a finire.
Sacrificherei ogni minuto speso invano per essere accanto alla mia anziana mamma!