Rex Akragas – Filosofia
Si nasce per morire si cresce per morire si vive per morire si muore per rinascere.
Si nasce per morire si cresce per morire si vive per morire si muore per rinascere.
In carcere, noi comuni detenuti, siamo tutti vittime di una giustizia che non vuole capire.
L’essenziale non è ciò che non abbiamo ma ciò che possiamo avere.
Ciò che noi chiamiamo natura è un poema chiuso in caratteri misteriosi e mirabili. Ma se l’enigma si potesse svelare noi vi conosceremmo l’odissea dello spirito, il quale, per mirabile illusione cercando se stesso, fugge se stesso; poiché si mostra attraverso il mondo sensibile solo come il senso attraverso le parole, solo come, attraverso una nebbia sottile, quella terra della fantasia, alla quale miriamo. Ogni splendido quadro nasce quasi per il fatto che si toglie quella muraglia invisibile che divide il mondo reale dall’Ideale, e non è se non l’apertura, attraverso la quale appaiono nel loro pieno rilievo le forme e le regioni di quel mondo della fantasia, il quale traluce solo imperfettamente attraverso quello reale. La natura per l’artista è non piú di quello che è per il filosofo, cioè solo il mondo ideale che apparisce tra continue limitazioni, o solo il riflesso imperfetto di un mondo, che esiste, non fuori di lui, ma in lui.
Trovare risposte nella filosofia è un po’ come trovare la carta igienica nei bagni delle scuole pubbliche: impossibile. Le domande, invece, sono onnipresenti, tipo le gomme da masticare spiaccicate sul marciapiede.
L’ignoto inizia a prendere luce quando sei nel buio.
La vita si dovrebbe prendere con filosofia; ma la filosofia s’impara nella vita.