Mimmo Scoglio – Filosofia
Sono un uomo, comune, con i propri vizi e le proprie virtù, alla ricerca di una metrica perfetta che seppur m’alletta non m’è prediletta!
Sono un uomo, comune, con i propri vizi e le proprie virtù, alla ricerca di una metrica perfetta che seppur m’alletta non m’è prediletta!
Per chi dunque si occupi di passioni e di contese e in esse si affligga, inevitabilmente tutte le sue opinioni saranno mortali, e neanche il più piccolo particolare trascurerà per diventare il più possibile mortale, incrementando appunto tale parte: chi invece si è occupato dello studio della scienza e delle riflessioni sulla verità ed ha esercitato soprattutto questa parte di se stesso a riflettere sulle cose immortali e divine, se viene a contatto con la verità, è assolutamente necessario che, per quanto sia ammesso dalla natura umana, prenda parte dell’immortalità, senza trascurarne neppure una parte, e, come colui che venera una divinità e mantiene in ordine il divino che abita in sé, sia particolarmente felice.
Il silenzio è insostenibile. È più facile rinunciare al pane che al verbo. Il moto dello spirito esige parole in massa, senza le quali, avvolto su se stesso, rimugina la sua impotenza. Disgraziatamente l’eloquio scivola nello sproloquio. Anche il pensiero vi tende, sempre pronto a espandersi, a gonfiarsi. Arrestarlo con l’acredine, contrarlo nell’aforisma o nella battuta, significa opporsi alla sua espansione, al suo movimento naturale, al suo slancio verso la prolissità o la dilatazione. Da qui i sistemi, da qui la filosofia, da qui la letteratura.
Alla morte di ogni giorno si risponde con la vita di tutti i giorni.
E poi ci sei tu…che hai una lucida visione dell’amore…non come me…e poi ci sei tu…che stai li ad aspettare che quel tipo si svegli… e poi ci sei tu…che stai li ad amare qualcuno che vede quanto amore hai per lui…e poi ci sei tu…che in silenzio lo aspetti lo ascolti… e sei felice anche solo se lui è felice…e poi ci sei tu…che aspetti quelli che come me… si accorgano di te… che si accorgano… di che!?
L’unico tiranno che accetto in questo mondo è la voce silenziosa dentro di me.
La domanda fondamentale dell’umanità: cosa mi mangio oggi?