Gianluca Menegazzo – Filosofia
Cadere è brusco, se non si ha voglia di rialzarsi è distruttivo, se ci si trova meglio cosi qualcosa non andava già prima.
Cadere è brusco, se non si ha voglia di rialzarsi è distruttivo, se ci si trova meglio cosi qualcosa non andava già prima.
Solo se fossi pazzo potrei rinunciare a te, ma poiché non lo sono starò sempre con te, perché sei come l’aria, senza non posso vivere.
È conoscibile la conoscenza? E se non lo è, come facciamo a saperlo?
In realtà temiamo il domani solo perché non sappiamo costruire il presente e quando non sappiamo costruire il presente ci illudiamo che saremo capaci di farlo domani, e rimaniamo fregati perché domani finisce sempre per diventare oggi.
Nel mio presente, come nel mio sempre, traggo forza nel considerare il bisogno degli altri, ignorando i miei.
L’uomo importante non cerca amici, sono gli altri a cercarlo.
Un limite è qualcosa d’inesplorato di noi stessi! Un viaggio da compiere, con coraggio, qualcosa di cui non siamo a conoscenza. Gli dei imposero come limite del mondo le colonne d’Ercole, perché non conoscevano altro? O perché, magari avevano paura di scoprirlo? Forse vi chiederete quelli sono oggi le colonne d’Ercole che l’uomo deve superare? Sono le nostre menti che il più delle volte hanno dei parametri già precostituiti! La via può essere paragonata a un grande cubo di rubik con le sue mille sfaccettature, inizialmente può sembrare imperfetto, disordinato e caotico, ma ruotando il cubo pian piano è evidente ogni sfaccettatura, ogni realtà che ha messo in disordine il cubo, ma girando e riguardo ogni colore trova la sua giusta sistemazione dando forma al cubo facendolo tornare in equilibrio in maniera tale potrà spiegare la natura del suo caos iniziale! Questo è il limite umano.