Michelangelo Da Pisa – Libri
Scrivo per non urlare, per non far rumore, una penna che sanguina senza dolore, un foglio privato del suo candore, un’inquietudine nuda dinanzi al lettore, perché il silenzio è l’unica via per ascoltare.
Scrivo per non urlare, per non far rumore, una penna che sanguina senza dolore, un foglio privato del suo candore, un’inquietudine nuda dinanzi al lettore, perché il silenzio è l’unica via per ascoltare.
[…] E mi domandavo stupito come mai, come mai qualcuno potesse fantasticare d’inquieti sonni, per coloro che dormivano in quella terra tranquilla.
La manifestazione del vento del pensiero non è la conoscenza; è l’attitudine a discernere il bene dal male, il bello dal brutto.
Pulsa il tormento delle rime alternate a cui vien negato l’ardore di un bacio.
“Non ti muovere”, le sussurrai “Perché?”, mi disse, intimorita. “In questo esatto istante ci sono i tuoi occhi riflessi nella luna!” Mi fissò per un paio di secondi e si perse in un’irrefrenabile risata. “Perché ridi?”, le chiesi. “Come perché? Volevi dire che la luna si rifletteva nei miei…” La interruppi repentinamente, “no, no, era esattamente tutto quello avrei voluto dirti”.
In questo denso mare di mediocrità il vero atto di coraggio non è nuotare, ma restare a galla.
Per scrivere bene di qualcuno o qualcosa è consigliabile conoscere almeno in modo discreto, ma per scriverne male è obbligatorio conoscere in modo eccellente.