Elsa Morante – Libri
Il presente mi pareva un’epoca perenne, come una festa di fate.
Il presente mi pareva un’epoca perenne, come una festa di fate.
Scrivere, ne vale sempre la penna.
Niente di tutto quello che Dio o Satana potevano infliggerci, niente avrebbe potuto separarci!
Con te trascorre giorni e notti, abbraccia i tuoi pensieri, ti fa emozionare, è un amico, un amante, ti è caro, va con tutti e con tutte… ma ti è fedele, ti appartiene: il “tuo libro”.
“Guardate come vi ho portato fortuna!” Disse Morrel quando fu slo con il conte. “Non ci avete pensato?””Si, certo” disse Montecristo “ed ecco perché vorrei sempre tenervi vicino a me”.
Il maggior pericolo di chi scrive in questa epoca è quello di accavallare il semplice e il banale: il banale-semplice e il semplice-non banale che quasi si rincorrono attorcigliandosi.
I mortali avevano potenti difese mentali con cui cercavano di dare un senso a quanto si poneva in aperto contrasto con pregiudizi e norme prestabilite.