James Hillman – Libri
Nel produrre il nuovo, la forza creativa uccide.
Nel produrre il nuovo, la forza creativa uccide.
Sabina gira con la mente per le stanze dell’appartamento in cui sono cresciuti. Tutto è immobile, appena dissotterrato da un archeologo, gli oggetti coperti da un sottile strato di cenere. Loro quattro fissi nelle stanze, in alcuni atteggiamenti, sorpresi dalla sua entrata improvvisa. Da bambina, prima di addormentarsi, immobilizzava il mondo, le persone: lei era l’unica in grado di muoversi, di rubare gli oggetti, di fare scherzi. Così è ora con loro quattro sepolti nella casa, cerca le abitudini, il modo in cui vivevano, i loro sentimenti.
Per rendere sopportabile a occhi e pensieri il mondo dal quale veniva, avrebbe dovuto cambiare tutto. Per questo aveva cominciato a disegnare. E quando gli chiedevano da dove ricavasse l’ispirazione, “è semplice” rispondeva, abbassando lo sguardo per il pudore che la facilità impone “nasce per contrasto. Mi guardo intorno, vedo ciò che non mi piace e immagino come le cose dovrebbero essere per piacermi. Per fortuna” aggiungeva “il mondo è pieno di orrori. Il giorno che tutto, intorno a me, soddisferà il mio bisogno di bello, smetterò di disegnare”.
“Non ne ispira affatto, perlomeno a prima vista”, rise Pipino, notevolmente risollevato dalla lettera di Gandalf. “Ma da noi nella Contea si dice che bello è chi fa la bella vita, e immagino che ci rassomiglieremo tutti, dopo aver passato giorni e notti in mezzo a siepi e in fondo a fossi”.
Bisogna aver cautela con chi è felice.
I libri, come i proverbi, ricevono il loro valore principale dall’impronta e dalla stima delle epoche attraverso le quali sono passati.
Eppure, ancora adesso, non so cosa mi abbia spinto verso te.