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  • Federico Moccia – Libri

    Quando le parole non bastano più. Perché dentro brucia qualcosa che non si può dire… che non si riesce a dire. Quando chi hai di fronte invece di darti le risposte che vorresti, dice altro. Dice di più. Dice troppo. Quel troppo che è niente. Che non serve a nulla. E fa male il doppio. E l’unico desiderio è restituire quel dolore. Fare male. Sperando così di sentirsi un po’ meglio.

  • Jean-Paul Sartre – Libri

    Gli oggetti son cose che non dovrebbero commuovere, perché non sono vive. Ci se ne serve, li si rimette a posto, si vive in mezzo ad essi: sono utili, niente di più. E a me, mi commuovono, è insopportabile. Ho paura di venire in contatto con essi proprio come se fossero bestie vive.Ora me ne accorgo, mi ricordo meglio ciò che ho provato l’altro giorno, quando tenevo in mano quel ciottolo. Era una specie di nausea dolciastra. Com’era spiacevole! E proveniva dal ciottolo, ne son sicuro, passava dal ciottolo nelle mie mani. Sì, è proprio così, una specie di nausea nelle mie mani.

  • Federico Moccia – Libri

    E tutto il resto è rumore Bianco…. Luci lampeggianti intorno a quell’unico punto. La moto del suo amico. Divise odiate e macchine della polizia intorno a Pollo, steso lì per terra, senza più la forza di ridere, di scherzare, di prenderlo in giro, di dire cazzate. Qualcuno misura qualcosa tendendo un metro. Qualche altro ragazzo guarda. Ma nessuno può vedere o misurare tutto quello che se n’è andato. Step si piega su di lui in silenzio, accarezza il volto dell’amico. Quel gesto d’amore che non si sono mai fatti in anni d’amicizia, che non gli è stato mai permesso. Poi sussurra piangendo: “Mi mancherai”. E Dio solo sa com’è stato sincero…