Ken Follet – Libri
I bambini vennero presto per assistere all’impiccagione. Era ancora buio quando i primi tre o quattro uscirono furtivamente dai casolari, silenziosi come gatti nei loro stivali di feltro.
I bambini vennero presto per assistere all’impiccagione. Era ancora buio quando i primi tre o quattro uscirono furtivamente dai casolari, silenziosi come gatti nei loro stivali di feltro.
Scrivere è sottrarsi alla condanna di una sola vita.
Cresci pensando che la favola sia vera e, soprattutto, credi di avere il diritto a viverla anche tu.
Io sono quel dannato tipo di persona che scrive a fatica sette parole e ne cancella cinque.
Il processo della sua crescita somiglia un po’ a quello delle perle, più grande e profonda è la ferita, più forte è la corazza che si sviluppa intorno. Poi però con il passare del tempo, come un vestito portato troppo a lungo, nei punti di maggiore uso comincia a logorarsi, fa vedere la trama, ad un tratto per un movimento brusco si strappa. In principio non ti accorgi di niente, sei convinta che la corazza ti avvolga ancora interamente, finché un giorno, all’improvviso, davanti ad una cosa stupida senza sapere perché ti ritrovi a piangere come un bambino.
Cercare di tenerti in vita vuole dire davvero lottare contro il destino.
Uno scrittore vive dei propri pensieri e alimenta quelli degli altri.