Andrea De Carlo – Libri
I libri sono di chi legge.
I libri sono di chi legge.
“Quel temporale”, riprese Ollie a voce bassa e uguale. “Forse ha rotto qualcosa, ha liberato qualcosa lassù. Forse c’è stato un incidente. Potevano star trafficando con qualsiasi cosa. Qualcuno sostiene che stavano lavorando su laser e maser ad alta intensità. Ho sentito parlare di energia di fusione. E supponiamo… supponiamo che abbiano fatto un buco dritto in un’altra dimensione?””Ma è un’idiozia”, esclamai.”Anche loro?”, chiese Ollie indicando i due corpi.
Il dispiacere dei libri che si prestano è tanto grande che non tornano mai.
Quando leggi un libro, l’autore dà una visuale o prospettiva in base a vissuto, pensieri, idee, sogni. Tu ne valuti le frasi, le poesie e i capitoli contenuti nello scritto singolarmente mano a mano che leggi, mentre l’autore solo in fondo al libro per ciò che sarà stato capace di trasmetterti nell’insieme, cioè quando la tua prospettiva o giudizio personale saranno possibili a 360 gradi, completi e non basati su di un solo passaggio.
Si potrebbe compilare il peggior libro del mondo usando solamente passi scelti dei migliori scrittori esistiti.
Per rendere sopportabile a occhi e pensieri il mondo dal quale veniva, avrebbe dovuto cambiare tutto. Per questo aveva cominciato a disegnare. E quando gli chiedevano da dove ricavasse l’ispirazione, “è semplice” rispondeva, abbassando lo sguardo per il pudore che la facilità impone “nasce per contrasto. Mi guardo intorno, vedo ciò che non mi piace e immagino come le cose dovrebbero essere per piacermi. Per fortuna” aggiungeva “il mondo è pieno di orrori. Il giorno che tutto, intorno a me, soddisferà il mio bisogno di bello, smetterò di disegnare”.
La cosa peggiore in assoluto, però, era che Edward Cullen non si era presentato a scuola.