Carl William Brown – Libri
Come si fa a chiamare realista uno che per un delitto scrive trecento pagine; realista al limite è chi per trecento delitti scrive una pagina.
Come si fa a chiamare realista uno che per un delitto scrive trecento pagine; realista al limite è chi per trecento delitti scrive una pagina.
Mi hanno frammentata ma io mi sento più integra di ieri.Perché mi sono ridestata, non da un sogno, ma dalla realtà.Oggi io sono un sogno.E i sogni non possono essere spezzati: o svaniscono o volano in alto…Io sto volando.Le mie ali sono i miei ideali e il mio cielo è la speranza.Oggi sono intera, perché ho capito di non avere bisogno di colui che continuo ad attenere per sentirmi viva.Finché avrò desideri, io sarò viva…Io volerò e lascerò precipitare altri frammenti di me, ma mai me.E quando t’incontrerò, non saranno due metà che diventano una. Ma saremo due unità che raddoppieranno la misura dei nostri cieli…Perché noi saremo sogni e i sogni non hanno confini, se non quelli imposti dalle nostre incertezze.Ma noi non ne avremo.Oggi torno a crederci.Oggi torno alle mie parole…
Non lasciare che il tuo pensiero si fermi nel vuoto e nel silenzio, lascialo scorrere, ravvivalo, fallo riflettere intensamente e specchiatici dentro tra le pagine di un libro.
Allora tu sei un guerriero. È questo che sei. Discuti pure su tutto il resto, ma non discutere sulla tua stessa natura.
Per Amleto c’era del marcio in Danimarca, per me c’è dell’Italia nel marcio.
Se in una comunità tutti sono disonesti, l’intellettuale non può che adeguarsi a cercare di costringere gli altri ad essere onesti.
Ho lottato invano. Non c’è rimedio. Non sono in grado di reprimere i miei sentimenti. Lasciate che vi dica con quanto ardore io vi ammiri e vi ami.