Carl William Brown – Libri
Come si fa a chiamare realista uno che per un delitto scrive trecento pagine; realista al limite è chi per trecento delitti scrive una pagina.
Come si fa a chiamare realista uno che per un delitto scrive trecento pagine; realista al limite è chi per trecento delitti scrive una pagina.
E il verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare tra noi, così l’uomo da gran carnivoro qual è lo sta divorando.
1. Eliminare i sensi di colpa.2. Non fare dalla sofferenza un culto.3. Vivere nel presente (o almeno nell’immediato futuro).4. Fare sempre le cose di cui si ha più paura; il coraggio è una cosa che s’impara a gustare col tempo, come il caviale.5. Fidarsi della gioia.6. Se il malocchio ti fissa, guarda da un’altra parte.7. Prepararsi ad avere ottantasette anni.
Senza voler togliere nulla a quel genere di coraggio che porta alcuni uomini a morire, non dobbiamo dimenticare quegli atti di coraggio grazie ai quali gli uomini vivono; il coraggio della vita quotidiana è spesso uno spettacolo meno grandioso del coraggio di un atto definitivo, ma resta pur sempre una miscela magnifica di trionfo e di tragedia…Un uomo fa il suo dovere, a dispetto delle conseguenze personali, nonostante gli ostacoli, i pericoli e le pressioni, e questo è il fondamento della moralità umana; in qualsiasi sfera dell’esistenza un uomo può essere costretto al coraggio, quali che siano i sacrifici che affronta seguendo la proprio coscienza: la perdita dei suoi amici, della sua posizione, delle sue fortune e persino la perdita della stima delle persone che gli sono care.Ogni uomo deve decidere da sé stesso qual è la via giusta da seguire; le storie che si raccontano sul coraggio degli altri ci insegnano molte cose, possono offrirci una speranza, possono farci da modello, ma non possono sostituire il nostro coraggio… per quello ogni uomo deve guardare nella propria anima.
Dobbiamo imparare una cosa: non possiamo sempre prendere, senza dare a nostra madre, la terra, sempre, tanto quanto le abbiamo tolto.(da “L’anima degli indiani”)
Le sue labbra lisce come il vetro mi sfioravano i capelli, la fronte, la punta del naso. Ogni volta svegliava il mio cuore assopito con una scossa elettrica. L’eco dei suoi battiti si perdeva nella stanza.Era il Paradiso… ma al centro esatto dell’Inferno.
La stupidità governa il mondo ed è generosa con i suoi servitori.