Bodil Jonsson – Libri
Non voglio avere un miracolo digitalecome quello chemisura la consunzione del mio tempo.Voglio tenermi il mio oracolo globaleche mi lascia la mia illusioned’immortalità.(da “Dieci pensieri sul tempo”)
Non voglio avere un miracolo digitalecome quello chemisura la consunzione del mio tempo.Voglio tenermi il mio oracolo globaleche mi lascia la mia illusioned’immortalità.(da “Dieci pensieri sul tempo”)
Era una sensazione davvero strana e tormentosa, quando il tuo daimon si metteva a tendere al massimo il legame che lo univa a te; in parte un dolore fisico nel profondo del petto, in parte profonda tristezza, e amore. E sapeva che era lo stesso per lui. Tutti ci provavano, quando crescevano: controllavano di quanto potevano riuscire ad allontanarsi, e poi tornavano insieme, con intenso sollievo.
Qualche volta, quando la gente rimane sola, fa cose che poi rimpiange.
Molto spesso si finisce; nel leggere un libro, con l’illuderci. Esatto, illuderci. Magari ci illudiamo di essere noi le protagoniste, di prendere noi le decisioni, di poter cambiare la storia o il corso degli eventi. Finiamo con il plasmare il libro, rendendolo parte di noi; fino a fargli raccontare una parte di noi. E credo sia qui la magia che si cela dietro ogni libro; inizia con il gonfiore agli occhi per le ore piccole, e finisce con una lacrima alla parola “the end”.
Penso troppo e parlo troppo poco.
Là dentro troverai la morte. Non potrai più riprendere il cuore, bambina morirai, e qualcuno getterà la terra sulla sua tomba. Nemmeno un fiore, nemmeno uno.
Ma infine, un po’ più calma, si sorprese a sorridere. Se non altro lo aveva fatto: si era ribellata e gli aveva detto in faccia quello che pensava.