Giuseppe Nazareno Caruso – Morte
Non possiamo non morire, in compenso possiamo scegliere come vivere.
Non possiamo non morire, in compenso possiamo scegliere come vivere.
Se a volte, anche per una sola volta, ti sei domandato, “perché questo fa cosi?”, la risposta è semplice. Perché il tempo è limitato, qualcosa di sconosciuto si avvicina anche quando solo sbatti le ciglia… Lui verrà e fermerà tutto… Ed io nell’attesa ho bisogno di sentire sempre il cuore a mille, di dire e fare tutto ciò che mi pare, di provare le cose, di fare danni, perché il bello è ripararli, e quando non è possibile farlo evidentemente doveva andare cosi. Di sentirmi vivo! E se non sei d’accordo, non me ne frega nulla.
E quando io volgo intorno lo sguardo e vedo questa camera, e gli abiti di Carlotta e le carte di Alberto, e i mobili che mi sono familiari, e perfino il calamaio, penso: “Tu immagini di esser tutto per questa casa! I tuoi amici ti apprezzano; spesso tu procuri loro la gioia e pensi che non potresti vivere senza di loro, eppure se tu te n’andassi, se tu scomparissi dalla loro cerchia? Sentirebbero, e per quanto tempo sentirebbero il vuoto che la tua perdita lascerebbe nella loro esistenza? Per quanto tempo? L’uomo è così effimero che anche lì dove più sicura è la sua esistenza, dove egli imprime l’unica vera traccia della sua presenza e cioè nel ricordo, nell’anima dei suoi amici, anche lì deve annientarsi e sparire, prontamente sparire!”
Non uno dei tuoi antenati è morto giovane. Si sono tutti accoppiati almeno una volta.
Questo tempo è in affitto, quando non riuscirai più a pagare sarai sfrattato da questo mondo.
La morte è il più grosso sentimento di delusione che la vita in un secondo regala ai vivi.
Perché innamorarsi? Stai male, non ti fa dormire, ti rende insicuro e non è quasi mai reciproco. Eppure, la speranza che sia la volta giusta spinge a rischiare, si, la speranza, direi più una droga che un sentimento. Ma come disse Che Guevara una volta “e se vale la pena rischiare, io mi gioco anche l’ultimo frammento di cuore.” Ed io non smetterò mai di mettermi in gioco. Mai!