Elisa Zolin – Morte
Sono come la morte con la falce. Con facilità lascio crescere la vita e concedo fiducia e con altrettanta facilità spazzo via tutto ciò che non serve più davanti al mio cammino.
Sono come la morte con la falce. Con facilità lascio crescere la vita e concedo fiducia e con altrettanta facilità spazzo via tutto ciò che non serve più davanti al mio cammino.
Da ogni altra cosa è possibile metterci al sicuro, ma rispetto alla morte noi tutti abitiamo una città senza mura.
Tra il passato e il futuro esiste il presente di chi nasce e di chi muore, nel frattempo si vive. Così è la vita, il suo peso è quello del respiro; l’anima, alla fine, porta con sé solamente se stessa e le sue opere. Tutti dovremo presentarci davanti all’amore da cui saremo giudicati alla luce della verità.
La cronaca della mia morte era una vera e propria esagerazione.
Alla fine ricorderemo non le parole dei nostri nemici, ma il silenzio dei nostri amici.
La morte è probabilmente il momento più bello della nostra vita, purtroppo il fatto che nessuno possa raccontarlo ci spaventa.
Dovrebbe esistere una legge universale che impedisca di morire in primavera.