Emilio Rega – Morte
C’è chi ti chiede la borsa e c’è chi ti chiede la vita.
C’è chi ti chiede la borsa e c’è chi ti chiede la vita.
Magari morendo mi libererei di tutta questa sporcizia, che vedo intorno a me… ma sarebbe facile liberarsene così senza viverla…
Se gli uomini si conducessero sempre al fianco la morte, non servirebbero sì vilmente.
La morte giunge inaspettata.Non è una ladra, ma ti ruba la vita…Quando sarà il mio turnovorrei essere rapito durante il sonno.Non voglio guardarla in faccia…
Trascino stanca i miei passi lenti, mentre i ricordi invadono l’aria: ti rivedo madre, ti sento, ti odo; ma poi i ricordi svaniscono e torno sui miei passi, lentamente, stanca, senza ormai saper dove andare perché tu, faro della mia vita, ti sei spenta. E ancor oggi, nella mia strada buia e solitaria grido il tuo nome, Mamma.
Le ombre della notte cantano fiere quando mettono in ginocchio l’uomo, ma semplicistiche solo le loro previsioni, l’uomo piegato ha in se la luce di Dio, il cui sorgere non lascia scampo alle ombre.
L’unica certezza al mondo non è la Morte e neppure il Vento, ma semplicemente un soffio, che nel nostro vocabolario terreno è chiamato Cambiamento.