Leonardo Cantoro – Morte
Nella vita esiste qualcosa di molto più brutto della morte fisica. La morte dell’anima.
Nella vita esiste qualcosa di molto più brutto della morte fisica. La morte dell’anima.
Né l’ambiziosa ragione, né l’affettuoso sentimento sono in grado di svelare il mistero dell’immortalità, di misurare la distanza che ci separa da essa. Un mistero indistinto che diventerà palese quando ne varcheremo la soglia; soltanto in quel momento ci riconosceremo a vicenda.
Potrei anche morire da solo sotto un cielo stellato… ma non sarei poi così solo se a vegliarmi ci fosse la luna!
La notte-morte, che ci fa così paura, non è altro che una tenda pronta ad alzarsi per rivelare la luce del mattino; quello che ci sembra un furto di luce si rivela in realtà un lascito di luce più splendida e perenne. E così la morte diventa soltanto un’estatica rivelazione dell’immortalità.
Se vivere da persona sociale significa tormentarsi l’anima di cose, pensieri e persone inutili, l’dea di vivere da soli assume un valore inequivocabile.
Le persone vedono ciò che la loro mente dice di vedere, e non ciò che effettivamente è!
Le persone sono brave fino a quando non ci fanno un torto.