Nancy Geary – Morte
Non le piacerà quella compagnia eterogenea, ma la morte è democratica. Non importa chi tu sia, da dove tu venga, o che cosa abbia fatto. Nessuno è speciale.
Non le piacerà quella compagnia eterogenea, ma la morte è democratica. Non importa chi tu sia, da dove tu venga, o che cosa abbia fatto. Nessuno è speciale.
Non ho nessuna voglia di morire, nessun suicida ne ha mai avuta.
Provo un perverso piacere nell’adorazione della morte, forse perché il mio spirito si ribella alla frustrazione della vita quotidiana.
Dicono che per tutti presto o tardi arriva “il carro della morte” che in quella “notte” spiriti e anime cantano un motivo strano, fatto solo di urla e lamenti, dicono che quella “notte” è sul confine tra incubo e realtà, dicono che succede quando meno te lo aspetti, e che dopo saliti su “quel carro” non si può più scendere!
Perché dicono: prima o poi si deve morire? Quel si deve a me non piace! Perché io alla vita ci sono affezionato.
In punto di morte mi consolerà il pensiero di aver meritato il paradiso di cani, insetti e piante più di quello di cristiani, buddisti e musulmani.
Noi corriamo senza pensarci nel precipizio, dopo di esserci messi qualcosa dinanzi per impedirci di vederlo.